No, tra marito e moglie non può e non deve capitare. Quanto scritto da monsignor Antonio Michele Crociata, di Castellammare del Golfo (Trapani), è inaccettabile. Ridurre la violenza domestica a schermagliette domestiche,
addirittura tirando in ballo il grande valore del perdono e della tolleranza, dell’amore per i figli è vergognoso. La violenza non deve essere sminuita mai, dire che nella vita può capitare di tutto come giustificazione a comportamenti che la società civile tutta è impegnata a combattere in ogni modo fa rabbrividire. Che queste parole arrivino poi da chi – per natura della sua missione – avrebbe il compito di proteggere i più deboli lascia a dir poco a desiderare. Le vittime di violenza devono denunciare, devono farsi aiutare, devono lasciare subito l’uomo che le sta maltrattando. Al grande valore del perdono deve essere anteposto al grande valore della cura. Perché chi picchia una donna ha un problema e deve essere aiutato ma non certo dalla propria vittima. Vittime che, proprio per restare all’interno delle mura domestiche, spesso pagano con la propria vita quello che il monsignor chiama ‘ incomprensioni, diffidenze, errori, mancanze, debolezze.
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