“Non ci sono neppure i soldi per pagare il gas”: questo è stato il grido di allarme di Franco Bernabè ieri in audizione alla Camera, dicendosi poi pronto a rimettere l’incarico da numero di Acciaierie per l’Italia.
Oggi l’ex Ilva di #Taranto non solo rischia di dover interrompere l’attività produttiva, ma si trova oltretutto nell’impossibilità di proseguire quei processi di decarbonizzazione e di elettrificazione della produzione che avrebbero potuto garantirgli un futuro. Quindi lo scenario che si configura è il peggiore: da un lato si continua a inquinare a man bassa, dall’altro si mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro. Il quadro allarmante tratteggiato da Bernabè fotografa nitidamente l’epic fail del ministro Urso sul fronte della siderurgia italiana.
Un tonfo fragoroso, che allo stato attuale lascia soltanto incertezze prospettive cupe su un comparto tra i più importanti del nostro tessuto produttivo. Riteniamo che sia doveroso un chiarimento di fronte al Parlamento, magari anche da parte della premier Meloni in persona.
L’ex Ilva a Taranto è a un bivio: o si lavora con dedizione e competenza a una riconversione totale della produzione, o il sito muore.
