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La sequela di annunci che il ministro Pichetto Fratin ha fatto sull’emanazione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche va avanti ormai da mesi.
Una marea di tempo perso, tra proclami e rettifiche fino ad arrivare a oggi in cui il ministro ‘spera’ che l’attesa finisca nel giro di pochi giorni. In audizione stamani ha parlato di ‘ alcune correzioni interessanti’ a seguito del negoziato tecnico con la Commissione europea, di cui però non fornisce dettagli.
Questa pressappochezza istituzionale non è più tollerabile ed è l’evidenza di quanto il ministro non abbia il polso della situazione.
Si è persino compiaciuto per aver promosso il coinvolgimento del GSE e di Unioncamere, ma forse si è dimenticato che tutti questi passaggi li avevamo già fatti noi a suo tempo, nel lontano 2018, quando abbiamo reso possibile la costituzione di comunità energetiche in Italia, i primi in Europa a farlo.
Avevamo lavorato tanto e bene per arrivare a quel risultato, consapevoli che la transizione energetica passi proprio attraverso questi strumenti strutturali di autoproduzione e condivisione di un’energia decentrata e democratica.
Virtuosismi che si sono poi inceppati da quando si è insediato il nuovo governo, ben lontano dalle 3 sostenibilità (economica, ambientale e sociale) che a detta di Fratin sono irrinunciabili…
le Capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente e in quella Attività produttive della Camera dei Deputati, Ilaria Fontana ed Emma Pavanelli