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Il 14 ottobre Perugia ha presentato il dossier per la candidatura a Capitale Verde d’Europa 2022. Ad informarne i cittadini, questa mattina, è stato il comitato che vuole il riconoscimento per il capoluogo presieduto dall’ex vice sindaco Urbano Barelli che, con l’occasione, ha affermato di non aver trovato strategie di sviluppo sostenibile nei programmi dei candidati alle regionali. Forse a Barelli sono sfuggiti punti importanti del programma elettorale di Vincenzo Bianconi, come l’economia circolare, la qualità dell’aria, il migliore accesso alla regione e l’acqua pubblica.

Tornando alla candidatura a Perugia Capitale Verde, ci auguriamo che il sindaco Romizi, come già avvenuto con l’ex assessore Waguè, non abbia intenzioni di far rientrare in Comune a spese dei cittadini l’ex vicesindaco Barelli non eletto, considerando che durante il suo mandato non ha trovato soluzioni ai problemi della città legati all’ambiente, come rifiuti (tra cui la vicenda delle interdittive antimafia e commissariamento di Gesenu), aree verdi e mobilità (reiterati tagli di Umbria Mobilità a linee e km serviti per centinaia di miglia).

Paragonare Perugia a Oslo, come sbandierato più volte durante la campagna elettorale di maggio, non è solo ambizioso ma una vera e propria esagerazione.

Emma Pavanelli

Senatrice M5S