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“Quale idea hanno i futuri presidenti della Regione in fatto di inceneritori? Mettendo a confronto quanto scritto nei programmi elettorali dei due principali candidati, emerge chiaramente la differenza”. Lo ha riferito la senatrice umbra Emma Pavanelli, membro della 13° Commissione permanente Territorio, ambiente, beni ambientali.
“Mentre Vincenzo Bianconi dichiara un secco “no assoluto” a riguardo, Donatella Tesei usa il termine “disincentivare”. L’inganno semantico è servito, perché “disincentivare” non significa vietare, lascia una porta aperta al bruciare i rifiuti, porta che può diventare un portone, ricorrendo anche a cementifici riadattati a questo utilizzo.
Ambiguità nella sua idea di rifiuti che abbiamo ritrovato anche nel corso degli ultimi dibattiti politici e in cui la senatrice Tesei, come riportano gli organi di stampa, alla richiesta di cosa ne pensasse degli inceneritori, ha risposto che “va valutato in un complesso sistema di analisi più ampio”. Sembra quasi che la candidata non abbia letto il suo programma elettorale senza avere bene in chiaro la politica dell’Umbria in fatto di rifiuti.

Qualora le intenzioni di Tesei siano realmente quelle di incenerire i rifiuti umbri nei cementifici, un progetto a lungo raggio visto che per costruirne uno servono minimo dieci anni, tutti gli umbri potranno fare ricorso alla convenzione europea Aarhus, recepita con la legge n.108 del 2001. Il documento, a cui l’Italia ha aderito, stabilisce come cittadini, associazioni e politici in merito alle decisioni ambientali debbano confrontarsi e creare un percorso partecipato.

Costruire nuovi inceneritori in Umbria significherebbe andare contro le ultime direttive europee che sottolineano come la soluzione non sia quella di incenerire i rifiuti, ma riciclare il riciclabile. Direttive sposate anche dal ddl Ambiente che procede verso questa direzione. Torniamo quindi a chiedere a Donatella Tesei: inceneritori si o no?”.

Emma Pavanelli
Senatrice M5s