Una piccola proroga del payback sanitario è inutile, Governo mette a rischio centinaia di Pmi, proprio ieri ho ascoltato il loro grido di allarme in un incontro dedicato in Umbria.
Mettere una pezza con interventi in extremis è la specialità di questo Governo che di misure a lungo termine non ne vuole proprio sentire parlare. Molto spesso persino gli interventi emergenziali si rivelano controproducenti.
È il caso del Payback sanitario, un meccanismo di controllo della spesa pubblica sanitaria per i dispositivi medici che prevede la compartecipazione da parte delle imprese produttrici per ripianare il superamento dei limiti di spesa delle strutture sanitarie. Solo poche settimane fa il governo aveva annunciato in pompa magna la proroga del termine entro cui le aziende erano tenute al ripiano del superamento del tetto di spesa per gli anni dal 2015 al 2018.
Peccato che questa proroga di soli 3 mesi non ha mai rappresentato una soluzione, esponendo al rischio di fallimento centinaia di aziende che con l’approssimarsi della nuova scadenza del 30 aprile si trovano impossibilitate a sostenere una spesa di tale portata.
Invito pertanto il governo ad intervenire, questa volta prevedendo interventi più incisivi di una semplice proroga utile soltanto a rinviare il problema di pochi giorni. Solo in questo modo potranno dimostrare di non volere abbandonare un intero settore al proprio destino.
Inoltre è importante che queste aziende continuino la loro attività produttiva che è fondamentale per il funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche di ogni ordine.
A seguito dell’incontro di ieri con le rappresentanze umbre ho assicurato la massima attenzione al problema da parte mia e dei miei colleghi delle commissioni di riferimento.