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“Dalla relazione conclusiva sulla Regione Umbria da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali emerge che il “cuore verde d’Italia” in tema di gestione rifiuti presenta numerose e preoccupanti zone grigie, ed anzi, forse troppe situazioni di colore più nero che grigio.

 

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La relazione finale ha esposto, senza derivazioni politiche e senza voler nascondere sotto il tappeto, le molte criticità in tema di rifiuti e discariche, riportando i fatti con chiarezza e dovizia di informazioni. Emerge soprattutto un dato con grande urgenza: un radicale cambio di paradigma nella gestione di tutto il ciclo dei rifiuti”.

“Occorre impostare un ambizioso piano di progressivo abbandono dell’attuale impostazione basata essenzialmente su incenerimento e interramento in discarica per passare – seriamente – ad un ciclo cosiddetto a “Rifiuti Zero” ovvero ad un’economia circolare dei rifiuti”.

“La situazione delle sei discariche dell’Umbria – continua Pavanelli – , presenta criticità notevoli essendo tutte ormai vicine al limite, nonostante gli ampliamenti concessi negli anni passati, delle loro capacità di accoglimento dei rifiuti. Anzi, le discariche di Colognola e Sant’Orsola ormai non sono più in funzione avendo raggiunto il limite di tonnellate depositate”.

“E’ chiaro dalla relazione che in Umbria siamo in ritardo rispetto all’applicazione delle direttive Europee. Questi sono gli effetti collaterali della cosiddetta economia lineare, basata sulla produzione di un bene, il suo consumo e il conseguente smaltimento”.

“E’ necessario contrapporre ora – sottolinea la senatrice M5S – con forza e celerità, un modello di economia circolare dei rifiuti, che superi il concetto di fine vita della materia creando così nuove imprese e migliaia di posti di lavoro.

Non si tratta di un obiettivo utopico, ma è senza dubbio complesso da raggiungere, non senza l’intervento congiunto di vari soggetti: dal legislatore ai produttori, dagli enti di salvaguardia ambientale alle infrastrutture per la gestione dei rifiuti, passando per il personale addetto alla raccolta e allo smaltimento”.

“In Umbria – continua Pavanelli -, il cambio di amministrazione da sinistra a destra nelle due città principali, sia a Perugia che a Terni, ed in ultimo in Regione, non ha per niente modificato la situazione precedente che, anzi, come evidenziato nella relazione, è in veloce peggioramento, sia riguardo alla gestione del ciclo dei rifiuti ed ai conferimenti in discariche prossime al collasso, sia riguardo all’incenerimento dei rifiuti, laddove anziché procedere ad un progressivo spegnimento dei due impianti esistenti a Terni, si sta viceversa programmando l’attivazione di due nuovi inceneritori a Gubbio, utilizzando i cementifici modificati per bruciare il cosiddetto CSS”.

“Al Cuore verde d’Italia – conclude la senatrice umbra – serve una visione che si avrà solo se si metterà in campo una nuova modalità di gestione del ciclo dei rifiuti e dell’ambiente”.