Da qualche giorno all ex Grocco – Seppilli sono arrivati i primi pazienti anziani che hanno contratto il virus. Le segnalazioni che arrivano dai sindacati e dagli operatori sanitari stessi, destano preoccupazione.
Situazioni al limite del controllo che interessano non solo la Rsa Covid, ma anche la Residenza protetta per anziani con Alzheimer e il reparto di Neuropsichiatria infantile, centro d’eccellenza dell’Umbria frequentato da tanti bambini seguiti e dalle loro famiglie.
Situazione miste con medesimi operatori, degenti positivi e negativi, i primi focolai che scoppiano, ingressi non sufficientemente differenziati tra la struttura Rsa Covid, la residenza protetta e Neurospichiatria infantile. A partire dall’ascensore che serve tutti i piani e le scale che sono ad accesso libero. Davvero non si poteva trovare una soluzione migliore?
Realmente nel comune di Perugia non c’erano altre strutture idonee e facilmente attrezzabili per ospitare pazienti anziani con il virus senza mettere a rischio categoria sensibili, come i malati di Alzheimer? Era davvero necessario mettere a rischio e fermare il servizio di Neuropsichiatria a cui tante famiglie e bambini si affidano ogni giorno? Eppure da Porta Sole a via del Giochetto, di posti ce n’erano tanti.