Skip to main content

“Le università di tutto il mondo custodiscono dati preziosi e ricerche rendendole sempre più spesso un obiettivo sensibile per gli attacchi informatici. A dimostrarlo, i più recenti episodi alle banche dati degli atenei italiani e stranieri”. Lo ha riferito la portavoce umbra in Senato del M5S Emma Pavanelli riguardo all’interrogazione depositata al Ministro di Università e Ricerca Gaetano Manfredi.

“Come il caso dell’Università tedesca Justus Liebig di Giessen, che è stata costretta a cancellare l’intera struttura IT e i dati dai propri server con circa 38mila studenti a cui sono stati consegnati nuovi account e password, ed ancora il caso dell’Università olandese Maastricht University, con oltre 18mila studenti, tra le prime 500 università nel mondo, il cui sistema informatico è stato completamente bloccato per diversi giorni. In Italia sono stati illegalmente prelevati grandi quantità di dati sensibili e personali fra gli atenei di Siena, Milano, Bari, l’Istituto Nanonoscienze del Cnr, il Museo Storico Archeologico di Lecce e l’Istituto universitario di architettura di Venezia”.

“Il valore di un attacco alle università è chiaro: le loro reti contengono una vasta gamma di informazioni sensibili, anche quelle finanziarie, che riguardano studenti e docenti per costruire false identità con finalità criminogene per truffe. Ma è soprattutto la ricerca a rendere le università target privilegiati: scoperte di grande valore scientifico per il progresso, la salute ed il benessere del genere umano. Proprio perché proteggere un’università diventa di fondamentale importanza – conclude la senatrice – ho richiesto con una interrogazione scritta al Ministro di Università e Ricerca Gaetano Manfredi di sollecitare il miglioramento della cyber security nelle Università italiane affinché la vulnerabilità delle reti informatiche da esse gestite sia quanto più possibile abbassata”.