“I quotidiani locali oggi parlano dello svolgimento, da parte dei militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Perugia, del sequestro di beni per un valore complessivo superiore agli 8 milioni di euro nei confronti dei componenti di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, all’induzione indebita a dare o promettere utilità e alla bancarotta fraudolenta, ritenuta responsabile della grave crisi finanziaria che ha recentemente colpito Umbria Tpl e Mobilità”.
Lo hanno riferito in una nota congiunta i portavoce del M5S umbro, la senatrice Emma Pavanelli e il consigliere regionale Thomas De Luca sull’inchiesta Umbria Mobilità.
“L’ultima notizia in ordine di tempo sull’infinita agonia di Umbria Mobilità, secondo tra nascita e morte in pochi anni, divisione tra bad company e good company, passivi stellari accumulati (oltre 100 milioni), passaggio a Bus Italia che ha tagliato linee e corse per centinaia di migliaia di Km, riporta l’attenzione sul problema del trasporto pubblico locale che in Umbria, anziché come servizio essenziale alla cittadinanza, è stato sempre visto come azienda pubblica da usare come bancomat, per per la politica e postificio per i loro protetti ed i raccomandati, a dispregio dell’efficienza ed economicità del servizio.
Come esempio simbolico si potrebbe portare la vicenda della ferrovia Sansepolcro-Perugia-Terni ancora da completare e con treni nuovi per decine di milioni lasciati a marcire ad Umbertide.
Ora che anche in Regione c’è una maggioranza di centrodestra così come a Perugia e Terni, non potranno più esserci alibi e giochetti di rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione.
Come M5S su questa vicenda saremo propositivi e collaborativi nell’interesse dei cittadini affinché anche in Umbria possa finalmente arrivare un trasporto pubblico locale adeguato alle loro necessità, a partire dalla classe di utenza più penalizzata: i pendolari.
Ma saremo anche, come sempre, attenti a controllare eventuali abusi e violazioni, come attestano i vari esposti presentati negli anni scorsi alla Corte dei Conti dell’Umbria”.