Gli ospedali di Narni e Amelia declassati in Rsa e di fatto chiusi dall’oggi al domani, senza nemmeno una comunicazione ai cittadini dalla Regione e dall’assessorato alla Sanità.
Via le sale operatorie e addio al personale di sala, trasferiti a Spoleto, e la conseguente sospensione nei due nosocomi dei servizi di chirurgia e oncologia. Eppure, proprio la struttura narnese era stata proprio predisposta per far fronte a queste emergenze, perché si potessero curare con sicurezza i malati “ordinari” evitando ai residenti spostamenti in altri presidi sanitaria anche per cure a carattere quotidiano.
Il governo, nei sei mesi precedenti, durante la prima ondata pandemica, ha messo a disposizione del sistema sanitario regionale umbro ingenti risorse economiche proprio per evitare che la Sanità umbra andasse in sofferenza e che il cittadino risentisse di una situazione al limite.
Ecco perché ho chiesto al Ministro Speranza di valutare le decisioni della Regione di sospendere i presidi ospedalieri di Narni e Amelia valutando se ricorrano pericoli per la salvaguardia della salute pubblica e del diritto di accesso alle cure sanitarie, la salvaguardia dei Livelli Essenziali di Assistenza, fino a valutare il commissariamento dell’Usl Umbria 2.