Ieri sono andata a trovare gli anziani della casa famiglia di Nocera Umbra. Ovviamente ho atteso che l’emergenza pandemica fosse sotto controllo per far loro visita.
La casa famiglia ha da subito agito con tempestività per contrastare i contagi e già a febbraio 2020 impose un protocollo durissimo sia per gli anziani sia per chi collabora nella casa famiglia.
Questa organizzazione ha fatto si che non ci sono stati contagi, salvaguardando anziani e lavoratori.
Ancora una volta, la dimostrazione che questo sistema di coabitazione è un sistema virtuoso e funzionale.
Nonostante le restrizioni e le preoccupazioni per evitare i contagi di questi ultimi mesi, ho potuto costatare che sono felici e gioviali come sempre e che si sentono come una grande famiglia allargata.
Sono sempre dalla loro parte, gli anziani possono e devono poter decidere come trascorrere gli ultimi anni della vita.
Questa esperienza di Nocera Umbra è da prendere come esempio, gli enti locali devono incentivare il cohousing per ogni fascia d’età, soprattutto quando non pesano sulle casse della collettività come ad esempio questa realtà di Nocera.
Ancora oggi, non si comprende per quale motivo si vuole ostacolare liberi cittadini dal convivere in maniera solidale.