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E’ incomprensibile la decisione del ministro dell’Istruzione Bianchi riguardo le nuove modalità di svolgimento degli esami di maturità. Una proposta di esame che non considera le difficoltà enormi nella didattica e nell’apprendimento degli ultimi tre anni. Non basta annunciare un ritorno alla normalità, specie se questa ancora non è stato raggiunto, soprattutto senza la giusta preparazione. Basti pensare che nel 2021 alcune regioni, come l’Umbria e la Campania, a causa delle prolungate chiusure delle scuole in “zona rossa”, hanno svolto meno giorni di lezione in classe rispetto al resto d’Italia. Una situazione che ha ovviamente penalizzato l’apprendimento di studenti di ogni ordine e grado, a maggior ragione ai danni di quelli iscritti agli ultimi anni. Non siamo di certo davanti ad una normalità, soprattutto in fatto di apprendimento.
Classi dimezzate dalle quarantene e la dad non permettono una equa preparazione, soprattutto in vista della maturità. Ora anche un nuovo iter di maturità senza il tempo di una adeguata preparazione e di simulazioni, come tradizionalmente viene fatto.
Ecco perché dobbiamo tutti chiedere a gran voce che l’iter delle prove di maturità venga modificate con l’unico obiettivo di non penalizzare i nostri ragazzi che, da oramai tre anni, stanno subendo sulle proprie spalle un fortissimo disagio a causa della crisi sanitaria.
Come molti studi hanno testimoniato, infatti, la fascia d’età 16 -18 è quella tra le più colpite dagli effetti negativi della pandemia, soprattutto dal punto di vista psicologico con un aumento di attacchi di panico, depressione, ansia e disturbi alimentari.