“Sebbene l’Umbria fosse destinata allo sviluppo della banda ultra larga (Bul), durante l’emergenza da coronavirus le infrastrutture hanno manifestato un calo delle prestazioni, rendendo difficili il lavoro da remoto, la didattica a distanza e il mantenimento delle relazioni tra le persone in quarantena.
Un’indagine condotta da sostariffe.it e riportata da molte testate nazionali, posiziona l’Umbria al penultimo posto come velocità di connessione durante l’emergenza covid-19.
Come mostra lo studio, durante le settimane dal 9 marzo al 27 aprile, la velocità delle connessioni domestiche umbre ha subito un generale rallentamento (-43,83%), tra le peggiori performance in Italia.
Le cosiddette “aree bianche” interessate dal piano regionale Bul, di fatto sono rimaste “sconnesse” e hanno subito dei rallentamento, facendo nascere preoccupazione per il futuro digitale dell’Umbria. A partire da Perugia che, secondo gli annunci dell’amministrazione Romizi, doveva diventare città digitale ma che continua ad avere molte zone, anche centrali, senza la fibra. In questa emergenza mondiale, è oramai chiaro a tutti i cittadini che lo sviluppo economico e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, per crescere, hanno bisogno di strumenti.
Se doveva essere questo il tempo per potenziare la digitalizzazione regionale, l’Umbria ha perso un’altra occasione”.
Emma Pavanelli
Senatrice M5S