I maxi manifesti affissi in numerose città italiane, anche in Umbria, contro la somministrazione della Ru486 rappresentano un abuso totale sulle donne, una forma di violenza tripla. Usano la donna per far passare messaggi ideologici e medievali, considera la donna che abortisce alla stregua di una scapestrata che annoiata abortisce e, infine, va contro la legge, facendo passare il messaggio che la pillola è illegale in quanto uccide.
Ancora una volta le donne umbre si sono attivate dando vita ad una petizione che chiede l’immediata rimozione dei manifesti dalle strade umbre. Mi auguro che i sindaci dei Comuni d’Italia, compreso quello di Perugia Andrea Romizi, tolgano o vietino questi messaggi scandalosi, non veritieri e offensivi nei confronti della donna.