Per la prima volta è stata pubblicata la lista delle possibili zone in cui l’Italia dovrà costruire il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Un elenco di aree che permetterà di sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi di bassa e media intensità, risolvendo un problema che rappresenta un pericolo per l’ambiente e per i cittadini.
La pubblicazione dell’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei dà l’avvio alla fase di consultazione dei documenti all’esito della quale si terrà, nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. Sarà questo l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca.
Si stima che la costruzione del deposito nazionale e il parco tecnologico genererà oltre 4mila posti di lavoro l’anno per i 4 di cantiere. Durante la fase di esercizio, invece, l’occupazione diretta è stimata mediamente in circa 700 addetti, fra interni ed esterni, con un indotto che può incrementare l’occupazione fino a circa 1.000 unità.