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A Torino si è compiuto un ritorno al passato sul fronte dei diritti civili. La decisione di interrompere le iscrizioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali è uno schiaffo alle legittime aspirazioni di quelle famiglie che da anni lottano per far valere i loro diritti. In politica serve coraggio e lungimiranza, quella che aveva avuto Chiara Appendino quando aveva reso Torino capitale dei diritti, prima città italiana a consentire tale registrazione. Un percorso che ora sembra interrotto dalle scelte del sindaco Lorusso e del prefetto.
Continueremo questa battaglia in Parlamento con una proposta di legge a prima firma Alessandra Maiorino, che riconosca finalmente i diritti delle coppie dello stesso sesso e dei loro figli, aprendo anche al matrimonio egualitario.
Solo un anno fa, la Consulta ammoniva il legislatore a colmare il vuoto di tutela nei confronti dei minori e a garantire un riconoscimento più forte, che renda i figli delle coppie dello stesso sesso uguali a tutti gli altri bambini, riconoscendo il loro diritto ad avere due genitori a pieno titolo. Continueremo il nostro lavoro per un’Italia con più diritti e meno discriminazioni.