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È ormai fondamentale far conoscere gli effetti della fast fashion sul nostro pianeta.
Chiamiamo così la costante ricerca di nuovi stili a prezzi molto bassi che ci ha portati ad un aumento della produzione di abbigliamento con il risultato di un incremento dei rifiuti.
Infatti, i vestiti, le calzature e il tessile casalingo sono responsabili dell’inquinamento delle acque, le emissioni nocive e di una grande quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche e negli inceneritori.
Per contrastare l’impatto sull’ambiente, l’Unione Europea vuole velocizzare la transizione verso l’economia circolare.
Come?
Con un piano di azione che la Commissione Europea a marzo 2020 ha adottato e che include una nuova strategia per il settore tessile, che vuole ambire a stimolare l’innovazione e spingere il riuso all’interno del settore.
Nel 2021 l’Ue deciderà la nuova strategia europea per l’industria del tessile.
L’Italia deve essere uno dei player importanti della nuova strategia in quanto siamo il primo manifatturiero d’Europa.