L’Italia ha un grande know how che non deve essere disperso. Dobbiamo fare in modo di implementare e di attivare nuovi percorsi per l’economia circolare per il settore tessile. Un percorso che ha sostanzialmente due strade. La prima, parte dal sostenere con ancora più forza i nostri imprenditori, creando lavoro e aumentando già in partenza la mole di prodotti ecosostenibili sul mercato. La seconda, vanno amplificati gli sforzi a livello legislativo, partendo, come ho detto in più occasioni, dal licenziare gli end of waste in materia. Nelle prossime settimane l’Unione Europea varerà le nuove direttive sul tessile che metteranno in primo l’ecosostenibilità dei prodotti e l’Italia deve farsi trovare pronta. L’economia circolare deve trovare sempre più spazio nel nostro vocabolario, sia a livello politico che industriale.
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