Nel decreto lavoro, tra le altre, è stata inserita una norma che esclude da tassazione i fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli.
Una misura che, se confermata, rappresenterebbe una gravissima discriminazione tra cittadini che escluderebbe dal beneficio chi non può avere o per scelta non ha figli.
Non si deve pensare soltanto ad auto e cellulari aziendali perché tra i fringe benefits rientrano anche le agevolazioni dei mutui e prestiti. In ragione dell’impennata del tasso BCE e nel caso in cui la norma non venisse corretta, migliaia di lavoratori, di colpo, vedrebbero decurtata di diverse centinaia di euro la propria busta paga.
Siamo tutti d’accordo a favorire la natalità, ma una norma che tratta in modo diverso situazioni analoghe è palesemente incostituzionale.
Il Governo dovrebbe saperlo.
Davvero non si comprende il motivo alla base di questa scelta, quando invece si potrebbe ancorare la detassazione a un parametro più oggettivo come il reddito familiare.
Mi auguro che il Governo torni sui suoi passi prima di fare l’ennesima pessima figura.