Con l’approvazione al #DecretoClima di un emendamento da me proposto e co-firmato dai colleghi Matteo Mantero, Sergio Puglia, Fabrizio Trentacoste, Virginia La Mura, Agnese Gallicchio sarà possibile usare contenitori riutilizzabili più volte per la spesa familiare quotidiana.
E’ una norma a cui tengo molto perché ha come obbiettivo la diminuzione dei rifiuti da imballaggi monouso, soprattutto quelli in plastica, ed altresì stimolare nei consumatori l’utilizzo di contenitori riutilizzabili più volte, preferibilmente formati da materiali riciclabili al 100%, quali acciaio, vetro, alluminio, cartone, canapa.
L’isola di rifiuti di plastica in mezzo all’oceano Pacifico con una superficie pari a tre volte quella della Francia è l’emblema di una situazione a fronte della quale non possiamo più evitare di intervenire.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, è dunque chiamato ad assumersi una parte di responsabilità, cercando di modificare negli atti della vita quotidiana come, ad esempio, gli acquisti nei piccoli o grandi punti vendita, quelle abitudini di consumo che poi lasciano scarti da imballaggio non recuperabili.
Sono piccoli gesti, che di per sé possono sembrare poca cosa, ma che se ripetuti milioni di volte da milioni di persone allora potrebbero fare la differenza per la salvaguardia del nostro pianeta, l’unico che abbiamo a disposizione.
Ad esempio, in Spagna, Francia, Belgio, Germania nella grande distribuzione è possibile già da tempo utilizzare contenitori portati da casa per fare acquisti nel reparto gastronomia, carni, frutta e verdura, prodotti sfusi.
Anche i piccoli punti vendita stanno coraggiosamente iniziando a proporre ai clienti la vendita offrendo la possibilità di usare contenitori riutilizzabili.
Queste iniziative, al momento di singoli operatori più o meno grandi, devono essere incoraggiate e la loro diffusione incoraggiata attraverso apposite norme di legge che possano progressivamente spingere la maggioranza degli attori economici coinvolti ad adottare spontaneamente quei comportamenti che riducano l’utilizzo di imballi monouso, specie se di plastica, nella direzione di un cambio epocale di mentalità e di abitudini, favorendo così anche lo sviluppo di quella che viene definita economia circolare.