Dopo le polemiche degli ultimi giorni, il Commissario Arcuri ha spiegato lo stato dell’arte delle Regioni in merito a terapie intensive e spazi Covid-19. La Regione Umbria, guidata dalla leghista Donatella Tesei, avrebbe dovuto aumentare di 57 unità i posti in terapia intensiva, prima dell’emergenza ce ne erano 70 ma invece ne ha aggiunti solo 28. Il piano presentato di riorganizzazione presentato al governo peraltro si sarebbe concluso a luglio del 2023, un po’ tardino per far fronte all’emergenza Covid-19. Ora il problema è capire come intende muoversi la Lega in Umbria. I casi stanno aumentando, gli umbri si rivolgono al pronto soccorso perché le Usca non sono state ancora potenziate. Dell’ospedale da campo annunciato ad aprile per un costo di 3 milioni, a cui si è aggiunto il milione e mezzo messo dal governo, non ci sono notizie certe ed è stato adibito a Covid Hospital l’ospedale di Spoleto quando si potevano potenziare e rimettere in sesto strutture già esistenti. Quello che stanno affrontando gli umbri, con 729 nuovi positivi ad oggi, è una totale confusione. La Tesei deve dare risposte chiare. La seconda ondata non è come la prima e la Regione si è fatta trovata drammaticamente impreparata. Ora deve rimediare e deve farlo subito. Gli umbri meritano una sanità pubblica che li sostenga con percorsi chiari.
Panoramica privacy
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.