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Dopo anni di lotte da parte dei cittadini, dei comitati e del M5S, finalmente una posizione netta da parte del sindaco di Città di Castello riguardo a Color Glass”. Lo ha riferito la senatrice umbra del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli riguardo all’ordinanza del sindaco avente per oggetto la “sospensione dell’attività produttiva del forno” dell’azienda che dal trattamento di fanghi produce biossido di titanio in località Trestina, a seguito della richiesta di provvedimento da parte di Arpa Umbria.

Ricordiamo che l’art. 216 del r.d. 1265/1934 che prevede poteri in capo al sindaco, al quale deve essere dato avviso scritto quindici giorni prima di attivare una fabbrica o manifattura compresa in uno specifico elenco delle industrie insalubri, e il sindaco, se lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietarne l’attivazione o subordinarla a determinate cautele. Invece, l’art. 217 attribuisce al sindaco il potere di prescrivere norme da applicare per prevenire o impedire il danno e il pericolo derivanti da vapori, gas, esalazioni, scoli o rifiuti provenienti da manifatture o fabbriche.

Lo stop è stata una risposta alle istituzioni dopo le tante segnalazioni che i residenti hanno inviato ad ARPA Umbria, USL1 Umbria, Regione Umbria, NOE Carabinieri.  Uno stop ancora più motivato, come scrivono gli organi di stampa, a seguito di una indagine da parte della Procura della Repubblica sui valori elevati di emissione di E1, superiori al valore limite autorizzati per i parametri Sov-Cot e monossido di carbonio”.

Negli ultimi mesi – conclude la portavoce umbra in Senato – siamo riusciti ad attivare il Consiglio grande e a fare una integrazione al Ministro della Salute per chiedere la sospensione della commercializzazione dei prodotti contenenti biossido di titanio in attesa di nuove valutazioni sul suo reale rischio di cancerogenicità per l’uomo. Il Movimento 5 Stelle da tempo, nell’interesse del benessere dei cittadini, chiede la delocalizzazione dell’azienda insalubre in un luogo lontano dalle abitazioni. Finalmente, anche grazie alle nostre attività di protesta e vigilanza, arriviamo ad una prima decisione forte”.