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Il Pnrr va avanti spedito, ma l’Umbria non coglie l’opportunità e rimane indietro. E’ stato approvato il decreto con l’elenco dei siti orfani da riqualificare: oltre 270 siti sono stati inclusi nell’elenco di interventi che il Ministero potrà finanziare con oltre 500 milioni di euro a disposizione, da sommare ai 105 milioni previsti con apposito decreto del 2020.

Interventi importanti che vanno ad operare su tutte quelle aree contaminate la cui responsabilità dell’inquinamento non è attribuito ad alcuno: discariche abusive, interramenti illeciti, utilizzo di compost fuori specifica su terreni agricoli anziché in discarica. Ma l’Umbria rimane tagliata fuori dai fondi perché la Regione non ha dato informazioni né specificato al Mite su quali sono i siti che necessitano di un intervento, inviando, invece, una lista di 143 siti con falde acquifere inquinate che non rientravano nel bando.

Un numero preoccupante visto che si tratta delle nostre acque, pertanto se i siti contaminati sono così tanti mi domando cosa la Regione intende fare per mitigare tale inquinamento.

Ancora una volta, la giunta Tesei si dimostra incapace di governare l’Umbria, perdendo una occasione di reperire fondi europei. Un’opportunità importante per i comuni umbri, le amministrazioni e i cittadini. I temi ambientali devono essere al primo posto per raggiungere gli obiettivi sulla neutralità climatica, con i fondi del Pnrr dobbiamo dare un futuro alle nuove generazioni. Sono fortemente preoccupata che la nostra regione non abbia le giuste capacità per cogliere le grandi opportunità con i fondi del Pnrr voluto dall’ex premier Giuseppe Conte.

Per il bene della nostra regione la presidente Tesei dovrebbe fare un passo indietro affinché la nostra regione possa avere le medesime opportunità del resto del paese