Quando ci sono da aiutare famiglie e imprese, il governo Meloni ha sempre il braccio corto: dopo dodici mesi lo abbiamo provato sulla nostra quotidianità. L’ultimo dl Energia varato dall’esecutivo è l’ennesimo provvedimento impalpabile, utile alla maggioranza giusto per dire che si è fatto qualcosa, ma in realtà non risolutivo dinanzi a uno scenario energetico che, complice la crisi israelopalestinese, rischia di aggravarsi ulteriormente. Il discorso è sempre il solito: quando in tema di bollette arriva l’alta marea, non si può pensare di arginarla col secchiello. Gli oneri di sistema andavano sterilizzati anche per la luce e non solo per il gas, alle imprese era necessario ripristinare i crediti d’imposta energetici e per le famiglie meno abbienti andavano previsti sostegni più sostanziosi. Purtroppo, ogni traccia di coraggio è sparita dall’azione di governo. “Non ci sono risorse”, è il mantra di tutti i ministri. Eppure, di fronte a uno scenario di tassazione degli extraprofitti dei colossi energetici, il governo se la dà ripetutamente a gambe. Intanto il combinato disposto tra inflazione, caro-benzina,-caro-affitti e bollette in aumento “falcia” in modo netto il potere d’acquisto degli italiani, ma evidentemente per Meloni questo è il male minore”. Così in una nota la capogruppo M5s in comm. Attività Produttive alla Camera Emma Pavanelli.
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