Le notizie diffuse dalla stampa locale in merito alle indagini in corso della Procura di Spoleto, con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, sull’attività del biodigestore (Foligno biometano) in località Casone vicino Foligno, confermano le preoccupazioni espresse a più riprese pubblicamente ed in sede istituzionale dai consiglieri comunali del M5S di Foligno. Sia i precedenti consiglieri comunali Fausto Savini e Valentina Ferrari sia gli attuali David Fantauzzi e Rosangela Marotta hanno seguito da vicino sin dall’inizio le vicende collegate alla costruzione ed all’avvio dell’attività del biodigestore a maggio 2018, interloquendo con i comitati locali e presentando atti ed interrogazioni al Sindaco ed al Consiglio comunale.
Dal fascicolo aperto in Procura spuntano 9 indagati per ipotesi di reati ambientali insieme a turbativa d’asta e truffa aggravata. Un quadro assai grave e preoccupante che spinge ancor di più a mantenere alta la soglia di attenzione su questo impianto di trattamento dei rifiuti, cosa che di certo verrà fatta dai portavoce del M5S in Comune, in Regione ed in Parlamento.