Ignoriamo cosa sfugga al ministro Salvini e all’ex ministro Centinaio della sentenza della Corte Ue sui balneari, visto che con dichiarazioni tra l’assurdo e il delirante ne stanno completamente travisando il significato. Forse è più probabile che le loro parole servano a celare la consapevolezza che questo inaccettabile teatrino portato avanti per sei mesi ora va chiuso immediatamente.
A Salvini rammentiamo che la Lega lo scorso giugno ha votato il Ddl Concorrenza senza battere ciglio, sposando dunque una road map precisa: mappatura delle concessioni subito e nuovo sistema di gare pubbliche a partire dal 2024, ovviamente con precise tutele per le imprese familiari, per i lavoratori e per i concessionari tutti.
La pronuncia della Corte Giustizia Ue fa il paio con quelle del Consiglio di Stato e con i rilievi messi per iscritto dal presidente Mattarella in sede di promulgazione del Milleproroghe.
A mezzo stampa apprendiamo che la Meloni avrebbe rassicurato l’Ue sull’applicazione della direttiva. Bene: ora speriamo che lo capiscano anche i suoi alleati della Lega, con i quali ormai ha divisioni su tutto lo scibile politico.
Quello che le destre non vogliono capire è che questo immobilismo sta letteralmente devastando l’intero settore, perché blocca gli investimenti e di conseguenza diminuisce il livello del servizio. Se fossimo partiti in autunno con la mappatura a quest’ora non avremmo sopra la testa la spada di Damocle di una procedura d’infrazione Ue.
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I senatori M5s in comm. Industria e Turismo Sabrina Licheri, Luigi Nave, Gisella Naturale e i deputati M5s in comm. Attività Produttive Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Alessandra Todde e Enrico Cappelletti