NON SI TRATTA SOLO DI AMBIENTE MA ANCHE DI SVILUPPO INDUSTRIALE NAZIONALE. L’ITALIA RISCHIA DI ESSERE TAGLIATA FUORI.
Da tutti i partiti di maggioranza che sostengono il governo Meloni continuano ad arrivare dichiarazioni sconsiderate rispetto al dibattito europeo sulle cosiddette “Auto Green”.
La mobilità elettrica è destinata a prendere campo nei prossimi anni in modo inesorabile, questo spiega l’apertura di poli produttivi per fabbricare batterie e favorirne il loro riciclo come sta accadendo in Svezia e Polonia, ad esempio. Continuando a fare finta di nulla rischiamo di condannare il nostro settore automotive e il suo imponente indotto all’irrilevanza.
Invece di gridare all’ambientalismo ideologico, perché il governo non avvia una riflessione seria sulle infrastrutture?
Il ministro del “Ponte sullo Stretto” Salvini cosa sta facendo per rafforzare la presenza di colonnine sul territorio? E il suo collega Urso come pensa di sostenere quelle imprese che stanno provando a riconvertirsi?
Non si può considerare un “talebano” chi vuole inquinare meno con la propria auto.
Ribadiamo un concetto: o la transizione verso nuovi modelli produttivi nell’automotive la guiderà la politica, oppure lo farà il mercato. In questo secondo caso, potrebbero essere dolori se si dovesse accumulare altro ritardo.
Qui ci troviamo di fronte a un governo che ritiene il termine “green” quasi una parolaccia.
Del resto se ne comprende anche il perché, visto che dice no all’efficientamento energetico delle case, no alla decarbonizzazione nei trasporti, no al contrasto al dissesto idrogeologico e sì invece a trivelle, inceneritori, nuova cementificazione e persino alla caccia aperta nelle riserve naturali.
Al netto di questo, in tema di politica industriale sul comparto auto la squadra di Giorgia Meloni sta prendendo un grande abbaglio. Facendo terrorismo di fronte allo scenario di una nuova mobilità più sostenibile si rischia di abbandonare la nostra industria all’obsolescenza, e di far perdere alle nostre imprese decisive quote di mercato a vantaggio dei loro competitors europei.
Come M5s ci batteremo perché ciò non accada.