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Non ha fatto un passo indietro, trincerato dietro una maggioranza, una volta tanto, compatta. Non è passata la richiesta di revoca di Nilo Arcudi dal ruolo di garante dell’assemblea cittadina. Il Presidente del Consiglio comunale di Perugia non è indagato, ma il suo nome è finito nelle intercettazioni dell’inchiesta sulle infiltrazioni d’Ndrangheta mosse dalla Procura della Repubblica di Catanzaro.
Da una parte le opposizioni, unite, hanno chiesto alla maggioranza guidata dal sindaco Romizi un segnale che la città, l’Umbria tutta, si aspettava. Dall’altra parte la maggioranza di palazzo dei Priori, ieri, ha detto NO alla richiesta di revoca del Presidente del Consiglio Arcudi. Così il Comune di Perugia ha archiviato la vicenda ‘Ndrangheta. Un atteggiamento questo, purtroppo, seguito da molti politici umbri che non riescono a dare il giusto rilievo a tale grave questione.